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Questa è la storia di un gruppo di pazienti di diverse nazionalità alla corte di un autorevole psicanalista americano di fama e potere internazionali, la cui terapia consiste in una vera e propria vita comunitaria coi pazienti nella sua tenuta svizzera. Durante una di queste convivenze terapeutiche, viene ritrovato il cadavere del dottore. Di fronte all'inerzia della polizia cantonale, inizia a indagare per conto proprio un fotografo molto scettico sia sui metodi che sulla moralità dello psicanalista ucciso. Scoprirà una rete di rapporti di forza psicologici tra i vari pazienti e il dottore, e riceverà confessioni sconcertanti che di volta in volta spostano i sospetti da un personaggio all'altro. Una vicenda tra "Blow-up" e "Rashomon", dove l'evidenza fotografica del reale si rivela illusoria - compromessa com'è dal conflitto delle testimonianze - con una struttura potentemente girardiana. Una rivisitazione antropologica del giallo in cui i personaggi si succedono e si sostituiscono nei ruoli di vittima e carnefice, accusandosi l'un l'altro. Un'indagine tra Sciascia e Durrenmatt, una cifrata allegoria dell'11 settembre e della catastrofe morale dell'occidente.